Manifestazioni di protesta contro Putin in numerose città
Arresti in massa in Russia
fra i sostenitori di Navalny
R.C.
La polizia russa, ieri, sabato, ha arrestato centinaia di sostenitori dell’oppositore Alexei Navalny, il politico e blogger di 44 anni ritornato a Mosca dopo essere guarito dall’avvelenamento subito lo scorso agosto, che è stato attribuito ai servizi segreti di Putin.
Le manifestazioni indette dalla Fondazione anticorruzione proprio a seguito dell’arresto di Navalny - condannato agli arresti domiciliari per 30 giorni non appena arrivato all’aeroporto lo scorso 17 gennaio - hanno avuto luogo in una ventina di città. Migliaia le persone scese in piazza con slogan: "Libertà per Navalny".
Le autorità avevano promesso una dura repressione e così stanno facendo. Le prime proteste si sono svolte in Estremo Oriente e in Siberia, comprese Vladivostok, Khabarovsk e Chita. Sarebbero diverse migliaia le persone scese in piazza, stando alle dichiarazioni dei sostenitori di Navalny. Un migliaio fra fermi e arresti. Anche in centro a Mosca in Piazza Pushkinskaya numerosi fermi preventivi, anche con metodi pesanti per intimidire i manifestanti, in mattinata ancora non particolarmente numerosi. La piazza Pushkinskaya, nel centro di Mosca e anche le strade limitrofe si sono riempite via via di gente: si stimano almeno 10mila presenti, molto più di quelli (circa 4mila) riferiti dal ministero dell’Interno che ha invitato a restare a casa.
Gli agenti hanno trattenuto dapprima chi aveva in mano cartelli con slogan pro-opposizione come Libertà per i prigionieri politici. Tra le persone fermate, anche la moglie del dissidente, Yulia Navalnaya, e Lyubov Sobol, stretta collaboratrice di Navalny, già arrestata e rilasciata nel corso dell’ultima settimana. Per galvanizzare ulteriormente la popolazione a scendere in piazza, il team di collaboratori di Navalny nei giorni scorsi ha diffuso un’inchiesta su una residenza del presidente russo sul Mar Nero costata 100 miliardi di rubli finanziati a colpi di tangente.
23.01.2021