Le nuove generazioni viste dal politologo Andrea Pilotti
"Il voto dei giovani
si sta polarizzando"
CLEMENTE MAZZETTA
"La questione climatica e lo sciopero delle donne sono stati i due fatti che hanno agito da detonatore spingendo i giovani alle urne", osserva il politologo Andrea Pilotti.
Si tratta di un fenomeno nuovo?
"Già nel 2011 e poi nel 2015 si era notato una crescita d’interesse della politica da parte dei giovani. Questo interesse, nelle ultime elezioni, per una serie di fattori concomitanti, è poi passato maggiormente dalle intenzioni al voto".
Ma chi votano i giovani: più la destra, il centro, o la sinistra?
"Diciamo che anche il voto dei giovani si è polarizzato. Nel senso che più facilmente che nel passato si dichiarano o di destra o di sinistra, con una maggioranza a destra o piuttosto a destra. Meno di centro".
A destra dove: Udc o Lega?
"Abbiamo osservato nel 2011 una forte mobilitazione verso la Lega. Nel 2015 il voto dei giovani verso la Lega è calato, ma è rimasto molto presente verso i Verdi e il Ps. Stabile per i partiti di centro. Per il 2019 le analisi sono in corso".
È possibile tracciarne l’identikit?
"L’elettore che vota Verdi e Ps ha prevalentemente una formazione accademica ed è soddisfatto della propria posizione economica, aperto verso l’Ue. Mentre fra chi vota Lega e Udc sono sovrarappresentati gli elettori con un diploma di apprendistato o scuola commerciale".
Insomma l’élite vota a sinistra, mentre il popolo va a destra?
"È una semplificazione giornalistica. Perché ci sono ingegneri e professionisti che votano Lega e Udc e operai che votano Ps. Però, statisticamente, c’è una maggior probabilità che un laureato voti i Verdi piuttosto che l’Udc".
E chi sono gli eletti dell’Udc?
"Fra gli eletti si osserva una chiara maggioranza di persone, anche imprenditori, con un diploma di apprendistato. Cosa che, a mio parere, è anche una scelta strategica di partito, che si riflette in alcune sezioni dell’Udc".
22.12.2019