Giacomo Fauser e la sua produzione di ammoniaca
La straordinaria avventura
di un chimico-industriale
GIANFRANCO QUAGLIA
Giacomo Fauser nacque a Novara nel 1892, da Felice, industriale svizzero, e Luigia Bellini. Laureato al Politecnico di Milano, mosse i suoi primi passi nella Fonderia del padre, dove, attraverso un cannone si dedicò alla produzione di acido nitrico mediante l’ossidazione dell’ammoniaca. Il suo obiettivo era di arrivare alla produzione dell’ammoniaca, per strappare il monopolio appannaggio della Germania. Ci riuscì.
Negli anni Venti Guido Donegani, presidente della Società Montecatini, intuita la portata economica dei procedimenti ideati dal giovane ingegnere novarese, gli mise a disposizione i capitali necessari per sviluppare i progetti. Fu costituita la Società Elettrochimica Novarese e da lì cominciò la produzione industriale dell’ammoniaca con il procedimento che avrebbe preso nome "Fauser-Montecatini". Una rivoluzione nel mondo industriale, anche a beneficio di quello agricolo. Oltre al Politecnico di Zurigo, in seguito ricevette conferimenti di lauree honoris causa dall’Università di Nancy (Francia), dall’Università di Milano, di Lovanio (Belgio) e da quella di Veszprém (Ungheria). L’imperatore del Giappone gli conferì l’Ordine del Sacro Tesoro e il re di Svezia la Commenda dell’Ordine di Vasa.
Con le sue intuizioni impresse una svolta alla chimica italiana, facendo competere la Montecatini con le più importanti società del settore in tutto il mondo. Attualmente l’istituto di chimica Guido Donegani a Novara è il braccio operativo di EniChem per la ricerca. Nella sua città sono rimaste molte testimonianze, tra cui un istituto scolastico superiore a lui intitolato. E il nipote Silvio, il quale sta portando avanti la memoria a quasi mezzo secolo dalla scomparsa (l’anniversario nel 2021), conservando cimeli, scritti, documenti preziosi che attestano l’attività poliedrica dello zio a cui salvò la vita con un atto di grande generosità.
23.05.2020